«Insegnami in modi diversi, così sarò in grado di imparare»
(Cíntia Leão Silva)
“Il mio bambino compiva 10 mesi: era un bimbo felice, rideva, giocava…era un bimbo gioioso e attento. Nel giro di poco tempo tutto questo è cambiato. Ci siamo infatti resi conto che qualcosa non andava perché si era come spento. Voglio dire che non rideva come prima, non giocava e non batteva le manine ma al contrario sembrava non aver più voglia di interagire con noi. Non ci rispondeva più, non ci guardava più… Abbiamo allora fatto visite, consulti da specialisti e tutto quello che potevamo per capire cosa non andasse. Io me lo sentivo che c’era qualcosa di diverso nel mio bambino. Infine la verità ci è stata rivelata: “Disturbo dello Spettro autistico“. Il panico. Ci siamo sentiti morire dentro e ci siamo chiesti dove avessimo sbagliato…” (Genitori di Luca).
È terribile sentire questa diagnosi e ancora più terribile è la paura che arriva successivamente sul da farsi. Mio figlio è diverso dagli? Come farò a crescerlo? Che vita avrà?
Che cos’è il Disturbo dello Spettro Autistico?
Lo sai che cosa significa la parola AUTISMO?
Viene dal greco autòs e vuol dire Se Stesso.
Ogni bimbo affetto da autismo è unico e irripetibile perché il disturbo si presenta sempre in modo diverso.
Definirlo come una malattia è inesatto perché non esiste una cura, ma solo la possibilità di un miglioramento. È più corretto quindi definirlo come Sindrome proprio perché si manifesta con sfaccettature diverse che bisogna interpretare con attenzione.
Riassumendo la descrizione del DSM 5, possiamo dire che:
“il bimbo con un disturbo dello spettro autistico ha difficoltà nella comunicazione e nell’interazione sociale; ha difficoltà nella capacità di condividere interessi, emozioni e affetti e/o mancanza di iniziativa nell’avviare una interazione con un’altra persona. Ha problemi nel linguaggio non verbale, una riduzione del contatto visivo e/o espressione facciale. Non riesce sempre a fare amicizia e a usare l’immaginazione per giocare. Può inoltre avere comportamenti e interessi ripetitivi o stereotipati; bisogno di una routine giornaliera da seguire con difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti improvvisi. È super attivo o al contrario poco attivo agli stimoli del mondo esterno che lo possono spaventare o lasciare indifferente”.
La sindrome si presenta solitamente nella prima infanzia.
Ovviamente per diagnosticare l’autismo è bene escludere altre cause, come un ritardo mentale, cause organiche e così via.
Esistono varie forme di autismo?
La risposta è Si. Ogni persona è un individuo unico e può manifestare tutti o solo alcuni dei tratti sopraelencati.
Si parla di “Spettro” proprio per questo motivo: i sintomi si presentano lungo un continuum. Immaginate una scala da 0 a 10, dove 0 è l’assenza totale di autismo e il 10 la totale presenza.
Ecco.
Tra lo 0 e il 10 ci sono 9 possibili forme e manifestazioni di autismo con gradi differenti di problematicità e possibilità di miglioramento.
Ogni bimbo sarà completamente diverso dall’altro.
Tutto chiaro?
Come facciamo a capire se nostro figlio è autistico?
“Essere autistici significa non avere emozioni” “Gli autistici non capiscono niente”
“Anche da grandi non hanno speranze” “Sono dei geni” “Li riconosci perché non ti guardano in faccia”…
Ci sono purtroppo tante leggende sulle persone con un disturbo dello spettro autistico.
Bisogna andarci cauti e fare valutazioni che siano corrette per poi capire che tipo di riabilitazione sia quella più adeguata.
Alcuni segnali da non sottovalutare:
- Si assiste a una chiusura verso il mondo esterno: nella metà dei casi il linguaggio non viene appreso correttamente e non c’è interesse verso l’altro. Hanno la tendenza ad isolarsi.
- I comportamenti sono ripetitivi (per esempio, dondolare con il corpo, schioccare le dita, muovere le mani in un certo modo) e non tradizionali (non sempre abbracciano, baciano o sorridono).
- È possibile fare diagnosi tra i 2 e i 4 anni di vita, anche se ci sono segnali più precoci. Rivolgetevi a uno specialista sia per essere certi della correttezza della vostra ipotesi e sia per intervenire tempestivamente durante l’età evolutiva.
Come possiamo essere utili a nostro figlio?
Come dicevo non c’è cura per l’autismo ma un supporto tempestivo può migliorare di molto la qualità della vita, fino a renderlo in alcuni casi autonomo.
È bene quindi iniziare un percorso di riabilitazioni che permetta al bambino di affrontare con gli strumenti giusti l’età evolutiva e poi quella adulta.
L’ingrediente importante è la tempestività e l’efficacia dell’intervento riabilitativo.
Ovviamente sarete coinvolti e con voi l’équipe di riferimento del Centro APIS proporrà un percorso di riabilitazione su misura per il vostro bambino in base alla difficoltà che presenta; non esiste infatti un abito che veste uguale per tutti, ma bisogna personalizzarlo.
Ti aspettiamo a Monterotondo (RM) in Via San Martino, 21.
Telefono 0687602258
Email info@centroapis.it
dott. Federico Piccirilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Direttore del Centro APIS – Servizi di Riabilitazione dell’età Evolutiva Monterotondo
Bibliografia
Linee Guida Internazionali; Linea Guida Italiana: SNLG 21, 2011 – Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti per la diagnosi e trattamento dei bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico
DSM-5 (2014). Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Cortina Raffaello
Sitografia
http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?id=62&area=Disturbi_psichici
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