Ricordate Pinocchio?
Immagino proprio di si 😉
Oggi parliamo di bugie!Occhio al “naso” quindi!
Intanto è bene precisare che almeno fino ai 4 anni di età i bambini non dicono mai “bugie” nel senso proprio del termine.
Fino a quest’età non riescono a comprendere la distinzione tra realtà e immaginazione, quindi non c’è una tale consapevolezza rispetto a ciò che dicono e a quanto il racconto sia oggetto di “dati” o di fantasia.
Con il crescere le bugie prendono forma e assumono un significato che li aiuta a superare situazioni di impasse, vergogna o colpa.
A grandi linee a partire dai 6 anni i bambini si rendono conto e prendono consapevolezza di quanto una bugia può manipolare la realtà e come praticandola possa aiutarli a dare al mondo un’immagine di sé più positiva.
La bugia può essere usata in diverse circostanze e come via di fuga di fronte a situazioni diverse.
Ad esempio se le cose non vanno come il bambino spera potrebbe usare questo escamotage per nascondere il “cattivo” esito di qualcosa (ad esempio un brutto voto). Ancora potrebbe usarla per nascondere un desiderio che non è stato accolto oppure per oscurare un comportamento che non doveva mettere in atto.
Il bambino quindi usa la bugia cercando di sfuggire alla vergogna o alla colpa per aver fatto/detto qualcosa che potrebbe generare un giudizio da parte degli altri che inciderebbe in maniera negativa sull’immagine di sé.
Spesso inoltre ricorre alla bugia per evitare la famosa punizione, quindi per proteggersi senza comprendere che spesso questa protezione rischia di minare la fiducia che gli altri ripongono in lui, conseguenza alla lunga molto più dannosa.
Come comportarsi
La reazione dei genitori è di particolare importanza, da questa dipende la possibilità di trasmettere quanto dire la verità, anche se può costare qualcosa, possa trasmettere al bambino quanto sia coraggioso e quanto la lealtà valga la fiducia degli altri, condizione fondamentale per costruire e rinforzare u’immagine di sé positiva.
Per questo motivo è fondamentale che i genitori assumano comportamenti leali evitando di rispondere in maniera falsa, raccontando storie “edulcorate” come false verità o fare promesse che poi non si avvereranno.
Questo procurerebbe nel bambino la sensazione di essere stato tradito, facendolo sentire (partendo dall’idea che il modello ci modella) autorizzato ad usare la bugia come strategia comunicativa “ordinaria”.
è prioritario come adulti dire sempre la verità ai bambini soprattutto rispetto a ciò che li riguarda e li chiama in causa.
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Ricordati che il lavoro di équipe del nostro centro ti permette di contare su professionisti differenti, come logopedisti, psicologi, neuropsichiatri e altre figure specialistiche che ritaglieranno un percorso su misura per tuo figlio; non esiste infatti un abito che vesta uguale per tutti, ma bisogna personalizzarlo.
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Psicologo, Psicoterapeuta
Direttore del Centro APIS – Servizi di Riabilitazione dell’età Evolutiva Monterotondo