“Ce ne accorgiamo ogni mattina, quando ci avviciniamo al suo lettino, sentiamo un odore forte e poi lo troviamo immerso in quell’immensa chiazza gialla, a volte, invece ci avvisa lui, nel cuore della notte, è diventato davvero un incubo…”.
C’è un fenomeno, che riguarda l’età dell’infanzia, di cui non si parla mai abbastanza: l’enuresi notturna.
L’enuresi notturna è un disturbo che si manifesta nei bambini di età superiore ai 5/6 anni con un’emissione involontaria di urina durante il sonno. Questo fenomeno tende a risolversi spontaneamente, ma questa risoluzione spontanea non avviene sempre.
L’enuresi notturna spesso è sintomo di un periodo di malessere e disagio per il bambino, come ad esempio:
– la nascita di un fratellino o di una sorellina;
– l’ingresso a scuola o un trasloco;
– la separazione dei genitori;
– un’ospedalizzazione prolungata.
Si tratta prevalentemente di eventi che stravolgono la vita del bambino, minando le sue certezze e i suoi punti fermi, influenzando il ritmo e lo stile della vita familiare. Tutto ciò, chiaramente, ha inevitabili ripercussioni sul bisogno di sicurezza, di attenzione e di dipendenza del bambino.
Ma questo disagio, manifestato dal bambino, ha delle evidenti ripercussioni anche sul suo sistema di riferimento, che, si trova, tra le svariate difficoltà che già comporta la classica routine quotidiana, a dover cambiare ogni volta il lettino nel corri-corri generale pre-lavoro e pre-scuola.
Questa situazione non può non generare sensazioni di rabbia, che si riversano verso il “responsabile” del lettino bagnato, andando ad incrementare ancor più il problema.
L’ira è poi seguita da punizioni e dall’introduzione di pannolini, come tentata soluzione per arginare il fiume in piena durante la notte.
Queste tentate soluzioni disfunzionali diventano un vero e proprio rituale, che però a lungo termine, continua a tenere in vita il problema. Per tale ragione, oggi, voglio suggerirti una tecnica, che sfrutta un rituale dalla logica paradossale…
I genitori dovranno mettere la sveglia ogni ora, nel corso della notte, non appena suonerà la sveglia accompagneranno il bambino al bagno, anche qualora non avesse bisogno di urinare, se invece, il lettino sarà già bagnato si chiederà al bambino stesso di cambiare le lenzuola e le mutandine. Ogni ora per tutta la notte.
A cosa serve questo rituale?
Sembra qualcosa di più sconveniente e faticoso rispetto al problema stesso, ma la logica da seguire è proprio quella per la quale si chiede al paziente di fare un compito che può essere gravoso o faticoso più del sintomo, al punto che la persona, piuttosto che metterlo in atto abbandona il sintomo stesso. Per lasciarsi finalmente andare a sogni tranquilli e… asciutti.
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Psicologo, Psicoterapeuta